Title: The Crater Lake Monster
Paese: Stati Uniti
Anno: 1977
Durata: 85 minuti
Regia: William R. Stromberg
Attori: Richard Cardella, Glen Roberts, Kacey Cobb, Mark Siegel, Bob Hyman.
Prendete un sacchetto per il mal di mare, un paio di antiacidi potenti, e assicuratevi di essere ben idratati: partiamo a esplorare l'abisso. La pellicola in questione si apre con alcune riprese del Crater Lake in Oregon (che in realtà è l'Huntington Lake a Fresno, in California, ma oh, fosse questo il problema vero del film), dove due scienziati, suppongo antropologi ma per l'economia del film potevano essere anche esperti in gastronomia molecolare, hanno appena compiuto una scoperta epocale.
Durante l'esplorazione di un sistema di grotte attorno al lago, Dan Turner (Richard Garrison) e la sua fidanzata Susan Patterson (Kacey Cobb) hanno rinvenuto alcune pitture rupestri, talmente ben conservate che se non fossero vere crederei siano state tracciate la mattina stessa da un macchinista sottopagato della troupe con un pennello e un barattolo di vernice nera, raffiguranti l'incredibile evento di alcuni uomini preistorici intenti a lottare contro un plesiosauro.
Nonostante il dipinto sia chiaramente lo scherzo di qualche ragazzino del paese, i due antropologi (qualcuno prenda le loro generalità e si informi su come abbiano ottenuto il titolo) sono certi di essersi imbattuti nella scoperta che rivoluzionerà la storia del pianeta Terra per come lo conosciamo.
Mio cugino di 9 anni con cinquemila lire lo faceva meglio.
Eccitati come due oranghi nella stagione degli amori, i piccioncini contattano il Dr. Richard Calkins (Bob Hyman), il quale appare piuttosto colpito dalla scoperta, ma il dipinto rupestre passa in secondo piano poiché, quella stessa notte, una meteora disegnata sulla pellicola con l'antenato di Paint precipita all'interno del lago causando una frana nei tunnel di ricerca. Sfortunatamente, nessun morto fra i personaggi.
Attorno ai dieci minuti il film ci troviamo già dinnanzi al problema peggiore del film, derivato dalla sua pessima sceneggiatura: lo sfasamento temporale. Il film non ha nessuna concezione del "tempo" inteso nel suo senso lineare, gli eventi si succedono in modo caotico, alternando salti temporali di poche ore o di diversi mesi senza fornire alcun supporto allo spettatore. La notte successiva la caduta della meteora, troviamo lo sceriffo Steve Hanson (Richard Cardella) in macchina diretto alla tavola calda locale per fare colazione, dopo che la sera prima, durante un giro di pattuglia, aveva chiamato lui stesso il comando centrale per avvertire dell'evento anomalo. Solo che dai suoi dialoghi sembra quasi lasciar intendere che sia passato un mese.
Il giorno dopo (o il mese dopo, non so bene neanch'io quale opzione sia meno probabile) la giovane coppia di scienziati, col professor Calkins e lo sceriffo Henson al seguito, si immerge nel lago per analizzare la meteora, scopre che l'oggetto è inavvicinabile, poiché l'acqua attorno è "troppo calda" (dopo la storia, perché non sfanculare pure la fisica, mi pare giusto).
Sul come, il perché e il percosa, una roccia possa mantenere a una temperatura superiore ai cento gradi un'area localizzata all'interno di un lago per oltre un mese, o un giorno che tanto non è meno folle, gli studiosi ancora oggi, alle soglie del 2020, dibattono. Ma sto divagando, concentriamoci.
"Cosa facciamo stasera, Doc?"
"Quello che facciamo ogni sera, Steve, fingiamo di essere due attori finché non ci firmano gli assegni."
Agendo da incubatrice, la meteora cova un uovo dormiente, ma ancora vivo, nascosto sul fondo del lago, il quale si schiude liberando un cucciolo di plesiosauro.
Godiamoci un momento di pace con alcune riprese del lago, dopo le quali la scena si sposta altrove, dove un escursionista solitario inizia a smontare il suo zaino dando le spalle alle sponde del lago. Prima cosa da non fare mai in un film di mostri di lago. Passando la telecamera dall'uomo al POV del mostro, perché... oh, bisogna pure limare qui e là sul budget, seguiamo il mostro che emerge dall'acqua e si trascina fino alle spalle dell'uomo, dove ci viene concessa la visione di un plesiosauro adulto. Qui lo spettatore si dimentica completamente della scena per chiedersi quindi che cazzo succede. L'uovo si è schiuso? Quanto tempo è passato dalla caduta del meteorite? Mistero.
L'intricata trama ci vede ora abbandonare dottori, ricercatori e agenti di polizia per concentrarci su due abitanti del lago, Arnie Chabot (Glenn Roberts) e Mitch Kowalski (Mark Siegel), intenti a spiare, con una sottigliezza degna di 007 il culo della cameriera della tavola calda intenta a servire loro il caffè.
Da qui il film procede perlopiù sotto inerzia, come una colata di fango che scivola lungo un lieve declivio travolgendo cose, persone e il desiderio di vivere degli spettatori, fino a un anticlimatico finale che sembra giungere all'improvviso, quasi che gli autori abbiano cercato di accumulare sufficiente minutaggio casuale per poi incollarci sopra un finale già deciso.
Quando l'eleganza non necessita di parole.
William R. Stromberg e Richard Cardella, questi nomi non vi suggeriscono niente? Se no, tranquilli, è normale. Stromberg, regista e co-sceneggiatore del film, è qui alla sua prima prova con un film vero e proprio, e, come un cieco a un'orgia, non aveva la benché minima idea di dove mettere le mani. Non ho alcuna intenzione di infierire sul poverino, ma risulta palese come sembri non aver la benché minima idea di cosa stia facendo, nessuna competenza in fatto di scrittura o di regia, tanto è vero che dopo questo suo primo tentativo non ha mai più diretto, scritto o prodotto nulla. Questo fatto da solo dice più di quanto io possa fare.
Su Cardella c'è ancora meno da dire. Il copione originale sembra essere stato partorito in buona parte da lui, che ha successivamente ritenuto di essere l'uomo migliore per interpretare il ruolo del duro sceriffo Hanson. Nient'altro da aggiungere, se non che le sue capacità in fatto di selezione del cast sono pari a quelle di sceneggiatore.
Sul cast le parole di encomio si lesinano. Cardella recita completamente fuori fase; Richard Calkins (Bob Hyman) dovrebbe essere un dottore, l'uomo più saggio del paese, e questo lo deduciamo perché lo troviamo intento a leggere un libro e ogni tanto fuma perdendosi con lo sguardo in lontananza. La coppia di speleologi per quei minuti contati in cui appaiono non andrebbero neanche menzionati. Li vediamo solo i primi e i gli ultimi dieci minuti della pellicola, nel resto del film sembrano non esistere, e tutto procede comunque senza di loro, come prova del valore che apportavano alla trama (ma questo discorso vale per praticamente qualunque personaggio). Chiudono quest'arazzo così ricco e caratteristico i già citati Mitch ed Arnie, affittabarche e diversivi comici che di comico non hanno niente. Se i due attori risultano abbastanza caratteristici da reggere il tiro, il materiale che è stato loro fornito rasenta quasi il ridicolo. Per buona parte della pellicola li vediamo bere, sbandare nella foresta, litigare, poi di nuovo amici e di nuovo a bere e litigare.
Nessuno degli attori aveva un curriculum degno di tal nome prima di questo film (né molti di loro lo avranno dopo), e l'effetto complessivo è palese: a livello recitativo sembra di vedere i filmini dei registi liceali, che coinvolgono nella realizzazione semplicemente qualunque amico che non abbia di meglio da fare.
4 attori in cerca di autore.
Non esiste alcuna trama. The Crater Lake Monster è una serie sconclusionata di scene distaccate, in cui accadono varie cose occasionali, o in cui un plesiosauro attacca qualcuno. A riprova di questo, attorno a metà film, troviamo una sottotrama completamente fine a sé stessa in cui un criminale rapina un negozietto di quartiere e uccide due persone, e dopo esser fuggito verso il Crater Lake, si imbatte nello sceriffo Hanson, che ingaggia con lui un breve scontro a fuoco con tanto di inseguimento completamente insensato, al termine del quale il bandito si ritrova appiedato sulle sponde del lago, dove mentre cerca riparo viene aggredito e divorato dal mostro.
Se questa sequenza avesse portato lo sceriffo a vedere la creatura, avremmo avuto anche uno sviluppo di trama, ma il nostro uomo di legge non vedrà mai la fine del fuggitivo, che risulta per lui semplicemente scomparso nel lago.
Prima ancora di Una Pallottola Spuntata...
A una trama praticamente inesistente si somma l'errore di riempire quasi tutta la parte centrale del film con Arnie e Mitch, che avrebbero potuto reggere a malapena un ruolo secondario ma che qui, complice anche il fatto che c'era bisogno di riempire 50 minuti buoni di pellicola con qualsiasi elemento possibile (da qui la sottotrama poliziesca praticamente fine a sé stessa), vengono chiamati a reggere tutta la baracca.
Il film avrebbe potuto durare mezz'ora al massimo, sarebbe stato sufficiente tagliare dopo il primo attacco del mostro, inserire le successive scene in stop motion in sequenza e collegarsi poi al finale, cioè il momento in cui lo sceriffo Henson vede il mostro, fino ai titoli di coda. Un'operazione simile avrebbe riportato alla luce un cortometraggio quasi accettabile e senza dubbio narrativamente più denso e coeso.
Il risultato è un prodotto mediocre, senza alcun guizzo di fantasia o innovazione, neanche brutto, semplicemente noioso, che si riscatta unicamente per alcuni brevi momenti talmente trash da risultare impagabili. Fra i miei preferiti la sequenza di una coppietta innamorata diretta a Las Vegas che prende una barca in affitto dai nostri due barcaioli di fiducia e si concede una romantica sosta in mezzo al lago, dove i due si fermano a guardare il cielo notturno, commentando sulla bellezza di luna e stelle... questo sotto il cielo limpido di mezzogiorno, con i due attori costretti a socchiudere gli occhi mentre fissano il sole dritto negli occhi fingendo sia la luna.
"Guarda tesoro, quante stelle meravigliose. E la luna è così luminosa..."
Ma il nonsense non si ferma a questo. Verso la prima metà del film troviamo un ignaro pescatore nel bel mezzo del lago che viene speronato e gettato fuori dalla sua barca dal plesiosauro. Quando questi tenta poi di risalire a bordo, il Nessie americano lo aggredisce in mezzo all'acqua. Ma quando la barca viene ritrovata arenata alla deriva, il fondo di questa è piena di sangue.
Ma come cazzo c'è finito se la vittima è caduta fuori bordo tutta intera? Altro mistero per la scienza che il film non ci concederà mai di sapere.
Cucù!
Una domanda ora sorge spontanea: il film ha qualcosa di valido da offrire? La risposta è Sì, ma c'è un ma.
L'Huntington Lake è molto caratteristico, un lago di forma allungata che richiama a quello ben più famoso di Loch Ness (e non è un caso), circondato dalla natura incontaminata. Il responsabile della fotografia riesce, dimostrando anche una certa capacità, a catturare degli scorci suggestivi, azzeccando le luci giuste e catturando una nebbia fitta che pare avvolgere l'intera superficie acquatica e dona a tutto un'aura mistica. Un piccolo valore naturalistico che innalza di poco il valore della pellicola.
Oltre la fotografia, l'unico altro aspetto positivo risiede negli effetti speciali. Inaspettatamente, dietro la cura del mostro troviamo alcuni nomi molto celebri come David W. Allen e Jim Danforth, che i più pratici di quest'arte riconosceranno sicuramente. Allen all'epoca era ancora un animatore esordiente, con all'attivo un paio di film (fra cui When Dinosaurs Ruled the Earth e Flesh Gordon), ma già il suo talento nell'uso della stop motion risulta evidente al di sopra della povertà dei fondi con cui fu costretto a fronteggiarsi. Nonostante i numerosi problemi, la creatura risulta piacevolmente animata, fluida, non senza un certo guizzo creativo.
Fuoco Bello...
Restando nel giro dei nomi famosi, se gli attori del film erano signori nessuno, il lato effetti speciali ha potuto contare su tutt'altro trattamento. Un altro amico del regista, Tippet, ha curato insieme ad Allen l'animazione del corpo del plesiosauro, arrivando a curare fino a circa metà delle scene col mostro.Tippet, che contemporaneamente stava animando gli scacchi con cui stavano giocando Luke e Chewbacca nel primo Star Wars, in seguito fonderà il Tippet Studios, occupandosi dell'evoluzione della Stop-motion nella Go Motion e infine di effetti speciali, collaborando a numerosi film fra cui grandi classici come L'impero colpisce ancora, Il drago del lago di fuoco, Robocop, Piranha, Dragonheart, StarshipTroopers e Tremors 2.
Steve Neill ha curato invece il modello a dimensione reale della testa, che, se anche risultava piuttosto diverso rispetto al modellino in plastilina costruito da Allen, era ben realizzato se preso per sé stesso. Steve si dedicherà gli anni successivi a curare alcuni effetti di StarTrek IV, StarTrek: The Next Generation e GhostBusters.
Yabba Dabba Doo!
Nulla da dire sulle musiche, perlopiù insignificanti. Nè sul budget messo a disposizione dalla Crown, di circa 100.000 dollari. Poco sì, ma difficile imputare alla mancanza di soldi errori basilari come quelli della sceneggiatura, che richiedono giusto un foglio, una penna e una mente capace.
The Crater Lake Monster, aldilà di qualsiasi battutaccia o presa in giro che stia già balenando nella vostra mente al termine di questa lettura, ha un grande primato da difendere, e di cui andare orgoglioso. Quasi sempre citato come uno dei peggiori film della categoria mostri di lago, e sebbene oggigiorno siano usciti per il mercato home video titoli che definire film è già di per sé un complimento, questo piccolo plesiosauro coraggioso continua a tenere stretta la sua posizione.
Difficile stabilire una connotazione per questo film, buono probabilmente solo come riempitivo di palinsesto fra le 4 e le 6 di mattina, adatto a un pubblico di insonni che potrebbero trarne giovamento conciliando il loro sonno, o di drogati, che potrebbero con un po' di "supporto" trarre dal film una visione migliore di quella di noi comuni mortali.
Voto Film:
Trailer
TRIVIA
- Sembra che Stromberg e Cardella stessero inizialmente scrivendo una sceneggiatura sul classico mostro americano Bigfoot. Ma dato che negli anni 70 i film e gli show dedicati al celebre primate stavano spuntando come funghi, i due sceneggiatori provetti ripiegarono su un altro tipo di creatura.
- Non è da escludere che l'idea del film sia nata anche a seguito delle gesta di Robert H. Rines, un uomo diventato famoso per la sua caccia al mostro di Loch Ness durata oltre 35 anni, la quale iniziò proprio nel 72 causando una certa eco di risonanza mediatica.
- Riguardo l'apporto di Danforth sulla pellicola, questo è oggetto di alcuni dubbi riguardo l'effettivo coinvolgimento dell'artista. L'intervento diretto sembrava limitarsi a una precisa animazione dello scontro finale che purtroppo non fu inserita nel film. Non viene difficile immaginarsi come l'autore, che al contrario dei suoi colleghi poteva già all'epoca vantare un certo pedigree, resosi conto dell'enorme disastro verso cui la produzione stava dirigendosi, abbia deciso di defilarsi quanto più possibile da quella produzione.
Scena tagliata in cui il mostro aggredisce alcuni abitanti del villaggio rifugiatisi in un van.
- Nonostante l'epopea cinematografica di Stromberg sia sorta e morta con questo film, i figli hanno fedelmente seguito le orme paterne: William T. Stromberg è diventato un compositore molto apprezzato a Hollywood, mentre Robert ha iniziato come curatore di effetti speciali (Tremors, Cape Fear, Dragonheart, La Famiglia Addams 2, etc.) e anche di regista con il film Maleficent.
- Tutte le locandine dell'epoca, per qualche assurdo motivo, mostravano un dinosauro teropode, come un Tyrannosauro o un Allosauro, quando non corrisponde assolutamente a ciò che troveremo nel film.
Fotogrammi in cui gli animatori provano la testa del plesiosauro nel lago.