Attenzione. Le recensioni dei film presenti sul blog possono contenere tracce di SPOILER e frutta a guscio, in caso di allergia astenersi dalla lettura.
Volendo gli articoli trattare l'argomento nel modo più esaustivo possibile è necessaria la presenza di elementi della trama, che in assenza renderebbero monca l'analisi del film. Di conseguenza non sarà inserito alcun avviso all'interno delle singole recensioni.

giovedì 27 agosto 2015

Lake Placid - Recensione


  Paese: Canada/Stati Uniti
  Anno: 1999
  Durata: 82 minuti
  Regia: Steve Miner
  Cast Principale: Bill Pullman, Brendan Gleeson, Bridge Fonda, Oliver Platt, Betty White...

  Lake Placid è un perfetto esempio di B-movie da manuale; c'è una storia base semplice e veloce, comprensibile pure se guardi il film mentre fai il sudoku; c'è azione, ci sono scambi verbali divertenti e ripetuti fra i personaggi, c'è il mostro cattivo, bei paesaggi e vecchiette psicopatiche. Non ci facciamo mancare davvero niente. 
  Durante una ricerca subacquea nelle acque torbide del lake Placid, nel Maine, un agente della protezione ambientale viene accompagnato dallo sceriffo Hank Keough (Brendan Gleeson) in barca fino ad alcune tane di castori, sui quali l'agente senza nome dovrà applicare alcuni segnalatori. Dopo qualche minuto di immersione, l'uomo riemerge dalle acque urlando, mentre qualcosa lo trascina con forza a destra e a sinistra. Avvicinatosi alla barca, Hank allunga le braccia per afferrarlo e tirarlo in salvo, ma l'impresa riesce giusto a metà; quella che viene issata sulla barca è la metà superiore del corpo del sommozzatore, il quale muore pochi secondi dopo. 
  Stacchiamo ora dal lago per finire a New York, in... non ho ben chiaro se siano gli uffici di un museo o una qualche struttura universitaria, ma comunque un posto dove si studia paleontologia. Facciamo la conoscenza di Kelly Scott (Bridget Fonda), la quale inizia a iperventilare dopo che il suo ragazzo, che è anche suo capo (bella merda) la scarica per un altra sua collega con la quale lavora. 
  Stacchiamo di nuovo al Lake Placid, dove è appena giunto l'agente dell'ambientale Jack Wells (Bill Pullman) precipitatosi sul posto per indagare sulle possibili cause della morte del suo collega. 


  Stacchiamo (per l'ultima volta, giuro) di nuovo nell'ufficio di Kelly la quale viene "gentilmente" obbligata dal suo capo ad andare nel Maine per analizzare un frammento di dente ritrovato sul corpo del sommozzatore morto e che sembra appartenere a un grosso rettile. Kelly dapprima s'incazza, ma deve comunque cedere alla gentile proposta del suo ex fidanzato, che dimostra una notevole sensibilità così facendo, sarebbe stato brutto altrimenti limonarsi la nuova fiamma davanti a quella vecchia. Un uomo di classe.
  Giunta nel Maine, Kelly viene accolta dallo sceriffo il quale, nonostante averglielo sconsigliato, le mostra sotto sua insistenza il mezzo cadavere. Dopo aver resistito per circa dieci secondi al vomito, simulando un paio di domande per distrarre l'attenzione dal disgusto evidente che provava, chiede di essere portata sul luogo dell'aggressione. 
  Fuori dall'obitorio si incontrano con l'agente Wells, che dapprima si rifiuta di farla venire tirando in ballo la sua autorità, ma poi cede al gentil sesso sotto minaccia di una causa. Salendo in barca si dirigono così alla casa sulla riva del lago dove abitava una vecchia coppia sposata. Giunti sul posto vengono accolti gentilmente dalla donna con tè e biscotti, dopo averle chiesto se avesse mai visto qualcosa di strano nel lago, chiedono dove sia suo marito e lei risponde di averlo ammazzato e seppellito in giardino. Prendendola per matta ripartono senza aver concluso niente.
 
 "-è l'uomo che è stato ucciso?
- ... mi sembrava più alto.

  Riattraversando il lago in barca, si fermano vicino ciò che sembra un ramo, ma quando provano a tirarlo fuori dall'acqua si ritrovano in mano la testa mozzata di un alce. Il ritrovamento li spinge a chiamare altri uomini ed Hank organizza un piccolo accampamento lungo le rive del lago. 
  I tre personaggi incontrati finora non si stanno particolarmente a genio fra loro, e dopo qualche breve scambio di battute, un elicottero sbuca dalla boscaglia e atterra sulle sponde del lago vicino l'accampamento. Dal mezzo esce Hector Cry, miliardario, studioso di mitologia e appassionato di nuotatine coi lucertoloni. Il suo arrivo inquieta Kelly, che ha già avuto modo di conoscere Hector e il suo interesse morboso per i coccodrilli; l'ultimo arrivato, da parte sua, non manca di dimostrare fin da subito la sua enorme simpatia facendo notare come siano fortunati ad averlo lì e dando del ciccione allo sceriffo Hank. 
  Da qui in poi abbiamo altri dieci minuti circa dedicati alla conoscenza dei personaggi, a vantaggio nostro o degli stessi altri personaggi. Da adesso mi concentrerò solo sulle parti più importanti e che riguardano il lucertolone.
 

  I protagonisti vengono aggrediti da un orso, ma mentre questo sta per papparsi la protagonista, il coccodrillo esce fuori dal lago e lo afferra trascinandolo via. Ormai confermata la presenza della creatura la polizia locale da inizio alla battuta di caccia che si conclude in modo pietoso con, fra le altre cose, la decapitazione lampo di uno degli agenti di polizia che si era scioccamente affacciato dalla barca, mentre Hector, dio ci aiuti, decide di farsi una nuotatina con conseguenze che potete vedere nell'immagine soprastante.
  Jack comunica loro che i suoi superiori stanno inviando una squadra ben armata con il compito di uccidere l'enorme coccodrillo. Kelly ed Hector insistono, contro il parere di Jack e Hank, che l'animale è un esemplare unico e bisogna fare un tentativo almeno per catturarlo. Kelly riesce a far cedere Jack, il quale accorda loro un solo tentativo prima dell'arrivo dei rinforzi. E qui è interessante perché è insolito che la storia prenda la piega di salvare l'animale, quale che sia, invece di farlo esplodere a vista. 
  Tentano così di usare una vacca come esca per far uscire allo scoperto l'animale, facendola penzolare a pelo d'acqua dall'elicottero, ma il coccodrillo si fa attendere tanto che cala la notte, e mentre continuano ad aspettare, il tempo prima che arrivi la squadra diminuisce.


  Cominciamo col parlare della bestiaccia. Il coccodrillo è davvero ben fatto e risulta credibile per buona parte della pellicola; gli effetti speciali si rivelano purtroppo carenti nelle scene più concitate: quando l'animale viene a terra viene a mancare quella sensazione di "peso" che aveva in acqua e un certo gap qualitativo sale all'occhio. Si tratta tuttavia di una buona animazione anche quando cala, mantenendosi su livelli più che accettabili, e non è strano a credersi sapendo che a occuparsi degli effetti grafici è stato lo Stan Winston Studios. Con un misto di animatronics e computer grafica, con una netta preferenza personale per le scene con i primi, talvolta facilmente riconoscibili dalle altre, impacchettano un buon prodotto dal versante grafico, che scivola giù, senza sbavature in tutte le scene dove appaiono. 
  Il regista confeziona un prodotto curato nella realizzazione, mantenendolo ancora su di una durata accettabile che tiene lontana la noia. La dose di splatter è molto limitata: se escludiamo un tranciamento con tanto di viscere e una testa mozzata la dose di cruenza è piuttosto limitata, anche troppo a mio parere per un opera su un coccodrillo assassino, ma è piacevole che ci abbiano risparmiato le scene slegate con l'animale che uccide gente a cazzo, ininfluenti per la trama e spesso di un superfluo imbarazzante.
 

  Il film sembra però indeciso sul da farsi. Nonostante la buona qualità sia delle scene comiche che di quelle horror le due non si integrano fra loro, è come se il film cambiasse faccia di tanto in tanto mostrando prima un lato e poi l'altro senza mai fondere assieme queste due anime. Otteniamo così una pellicola altalenante, non per qualità, ma per chiave di lettura. Quest'alternanza può infastidire qualcuno, ma a me personalmente non ha dato alcun problema, l'ho trovata anzi una valida soluzione contro il possibile insorgere di un vago senso di noia che certi film simili possono presentare. 
  Gli attori sono tutti sufficientemente bravi, chi più o chi meno sono tutti adatti alle parti che devono recitare e funzionali l’uno con l’altro, scatenando una piacevole alchimia. 
  Un altro aspetto non secondario di questa tipologia di film è dato dall'ambientazione. Il lago, che in realtà non è il vero Lake Placid in america, situato fra l'altro a New York e non nel Maine, ma lo Shawnigan Lake in Canada, è un gradevole scorcio naturale di montagna. Le vedute del lago e dei boschi sono una cornice ottima e le acque salmastre perfette per nasconderci ogni sorta di creatura. 
  Un film da prima serata, adatto un po' a tutti i palati, purché non si cerchi qualcosa di spiccatamente orrorifico.
 

Voto Film:


Trailer

Nessun commento:

Posta un commento