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Volendo gli articoli trattare l'argomento nel modo più esaustivo possibile è necessaria la presenza di elementi della trama, che in assenza renderebbero monca l'analisi del film. Di conseguenza non sarà inserito alcun avviso all'interno delle singole recensioni.

martedì 3 maggio 2016

Tremors - Recensione


   Title: Tremors
   Paese: Stati Uniti
   Anno: 1990
   Durata: 96 minuti
   Regia: Ron Underwood
   Attori: Kevin Bacon, Fred Ward, Finn Carter, Micheal Gross, Reba McEntire, Robert Jayne...

   Parlando di questo film potrebbe scendermi una lacrima di commozione. È soltanto un B-movie, di quelli duri e puri come ne fanno sempre meno, eppure è anche uno dei miei film preferiti, sia del sottogenere, che in generale.
   Quando ero piccolo e carino, Italia Uno mandava spesso in onda la pubblicità di questo film, trasmesso purtroppo quasi sempre in seconda/terza serata, sempre accompagnato da un assai immotivato bollino rosso. All'epoca dovettero susseguirsi diversi passaggi televisivi prima che riuscissi a vederlo, sfuggendo all'opprimente controllo genitoriale per il quale ogni film da bollino rosso poteva traviarmi nel profondo dell'animo. Sebbene non ricordi l'occasione precisa in cui vidi il film per la prima volta, fu amore a prima vista.
  Ma qui a nessuno frega niente dei miei ricordi di pargolo, quindi non mi dilungherò oltre e passiamo subito a parlare del film.



   Siamo nel Nevada, e in quello che è già uno degli stati più desertici e meno popolati d'America troviamo una piccola città che è presumibilmente il buco del culo del mondo, l'isolata e morente Perfection. Tutto ciò che resta di quello che un tempo era un fiorente centro minerario sono una manciata di edifici disposti ai lati dell'unica strada del paese, occupati da una quindicina di abitanti in totale, tre vacche e un gregge di pecore.
   I due tuttofare Val (Kevin Bacon) e Earl (Fred Ward) vivono alla giornata occupandosi praticamente di qualsiasi lavoro manuale capiti loro sottomano, dalla cura degli animali fino allo svuotamento delle cisterne fognarie. Di ritorno da uno dei loro tanti lavori, fanno la conoscenza con l'ultimo arrivo della valle, la studentessa di geologia Rhonda LeBeck (Finn Carter), accampata nel deserto per una ricerca universitaria sui movimenti tellurici della valle, la quale di recente ha riscontrato strane anomalie nei sismografi sotterrati attorno al città.
   Vale ed Earl, insoddisfatti della loro vita, ed entrambi certi di meritare molto più di questo, riescono a sconfiggere l'inerzia che li legava a quel luogo e dopo un degradante incidente riguardante il già citato compito di raccogli-merda, caricano tutta la loro roba sul furgoncino e partono alla volta della più vicina città degna di questo nome, Bixbie.


  Purtroppo per i due, questa spinta a cambiare vita giunge con un giorno di ritardo. Lungo la strada rinvengono i cadaveri di due loro conoscenti, uno morto disidratato in cima a un traliccio, l'altro sotterrato fino alla testa, ritrovata semisepolta con un espressione di terrore sul volto. In preda al panico Val ed Earl tornano a tutta velocità a Perfection, dove avvisano tutti di ciò che era appena accaduto e ripartono subito dopo verso Bixbie, allo scopo di allertare le forze di polizia locali. 
 Passando l'unico valico che attraversa i monti scoprono con orrore che una frana blocca loro la strada, chiudendoli dentro la valle come topi in trappola.


  E in momenti come questi che deve prendere decisioni un leader. Qualcuno di carismatico e capace. E non tocca né ad Earl, né a Val. bravi ragazzi eh, tutto quello che volete, ma qui, ancora con un ruolo da comprimario, entra in scena un uomo che legherà successivamente la sua immagine a quella della saga in modo indissolubile. Burt Gummer (Micheal Gross), in questo episodio insieme alla moglie Heather (Reba McEntire), mette a tacere i dissensi comuni e, al termine della discussione fra gli abitanti di Perfection, riunitisi nell'unico emporio della città, viene deciso che Val ed Earl tenteranno di raggiungere Bixbie a cavallo, essendo i migliori per il compito, mentre Burt, con consorte al seguito, si occuperà di setacciare il deserto in cerca di tracce e della studentessa di geologia, ancora ignara di ciò che succede.
  Saranno proprio i primi due, guarda caso, a fare luce sul mistero che si cela dietro tutti questi orrori, incappando direttamente in una delle creature che si stanno gettando su Perfection come fosse un buffet All You Can Eat. Sfuggendo alla creatura grazie alla più provvidenziale delle famose "botte di culo dei protagonisti", riescono a scappare e tornare a Perfection assieme a Rhonda, dove i Graboid (nome suggerito per le creature da Walter, che verrà poi adottato ufficialmente) stringeranno gli abitanti in una morsa letale.


  Partirò dal presupposto che tutti conoscano Tremors, perché se così non è, dovete aver passato un infanzia molto misera a vagabondare nel deserto del Gobi, senza una qualsiasi televisione o una connessione internet. Girato sul finire degli anni ottanta, Tremors appartiene a quel genere, sempre più raro, di B-movie spensierato e senza pretese, che non nasconde il suo essere un prodotto molto "artigianale", ma ne fa un vanto, un epitaffio su un genere che sembra ormai aver fatto il suo tempo, ma che ciò nonostante riesce ancora a regalare piccole perle.
  Il regista Underwood e lo sceneggiatore Wilson prendono quella che è a tutti gli effetti una storia stereotipata e già sentita molte volte: creature misteriose compaiono dal nulla e iniziano a mietere vittime in una località isolata, facendola brillare in ogni suo aspetto. A partire dagli abitanti di Perfection, tutti ben caratterizzati e senza nessuna Red Shirt di sorta, fino all'ispirata creazione dei Graboid, creature che, per quanto originali, risentono di una forte ispirazione ai vermi di Dune.


  Se l'ispirazione dei vermi proviene dal Ciclo fantascientifico di Dune, e l'ambientazione, l'approccio delle creature e l'essenza di diverse scene (fra tutte quella dei tetti) rivelano una forte influenza da Lo Squalo di Spielberg, Tremors pianta le sue vere radici nella fantascienza americana degli anni '50, raccogliendo a man bassa dai tòpoi più classici del genere, ricopiando, ispirandosi, ricalcando. Tutti gli elementi del film sono fusi in un'opera dotata di una sua forte identità, che non si limita quindi a un banale scimmiottamento ma ad una riuscita rielaborazione personale, dove ogni elemento, ogni singola scena, diventa parte integrante di un'unica anima.
  Se si vuole tagliare con le cesoie la pellicola, e analizzare ogni singolo elemento con occhio critico, non troveremo mai una scena veramente "nuova", un elemento o una sequenza che non sono mai stati provati o girati da altri, non è quindi nell'originalità dell'insieme che dobbiamo cercare, per cogliere la vera qualità del film. Tremors è un film che guarda alla tradizione del cinema, quello del puro intrattenimento. Tutto il film è una grossa goliardata, uno dei tanti film che oggi, purtroppo, sembra essere fuori dal suo tempo massimo nonostante l'evidente qualità.


  Non sprecherò altre parole sulla storia, a suo modo molto semplice e quindi a rischio di eccessivo spoiler alla minima parola di troppo, mi limiterò a parlare di due altri elementi ben realizzati: i personaggi e le creature.
  Grazie al setting semidesertico Underwood ci porta a conoscere un'intera cittadina in poco meno di un'ora e mezza, presentando un piccolo squarcio di America che si è volontariamente isolata dalla società per vivere una vita più serena e tranquilla, purtroppo stravolta dall'arrivo imprevisto dei Graboid. Fra questi personaggi ne risaltano quattro, oltre la già citata Rhonda LeBeck, nuova della città, ci viene presentato in sordina l'uomo che sarà in seguito protagonista di tutte le pellicole della saga di Tremors: Burt Gummer. Un paranoico e in parte dissociato amante delle armi, insediato in un bunker seminterrato con più armi di tutta Guantanamo Bay e le cui due principali credenze riguardano il vicino avvento della Terza Guerra Mondiale e che non esiste problema così grande da non poter essere risolto con un'arma ancora più grande. 
  Su Rhonda non c'è molto da dire, ci viene presentata come una ragazza tranquilla, in gamba, intelligente, che dovrebbe rappresentare il terzo vertice di un triangolo con i due protagonisti, Val ed Earl, ma qui il film purtroppo toppa. 
  Val ed Earl sono due uomini completamente codipendenti fra loro, vivono insieme, cucinano insieme, lavorano insieme, anche se passano gran parte del tempo assieme a battibeccare è piuttosto evidente come sia poco più di una facciata fra due amici che si vergognerebbero ad approcciarsi in modo più sincero in un rapporto così stretto, e le cui poche e piccole divergenze vengono sempre pacificamente risolte a carta, sasso e forbice (a cui, fra l'altro, Val perde sempre). La storia d'amore con Rhonda risulta perciò forzata, inserita a forza in un contesto a due molto chiuso e sviluppata senza una vera crescita dei personaggi, in un film che, oltretutto, poteva benissimo farne a meno.


  I Graboid sono ormai diventati un'icona nel cinema di fantascienza di serie B. Il design semplice ed essenziale pensato da Underwood e Wilson è stato realizzato da Tom Woodruff e Alec Gillis dell'agenzia americana per effetti speciali ADI, due nomi che forse non dicono molto ma che hanno lavorato anche a molti altri film poco conosciuti del calibro di Terminator, Aliens scontro finale e Demolition Man. Non so se mi spiego.
  Per quanto riguarda le creature, si tratta di enormi vermi sotterranei, che possono raggiungere una lunghezza di dieci metri per almeno quindici tonnellate di peso, dotati di lunghi becchi e lingue striscianti con cui catturano le loro vittime, che riescono a rintracciare facilmente grazie alle vibrazioni nel terreno. Sono cacciatori implacabili, pazienti, e dotati di una certa furbizia che li porta a imparare dai loro errori. Degne di nota sono le scene in soggettiva delle creature, che strisciano ad alta velocità a livello del terreno (sebbene non si tratti di vera e propria soggettiva, visto che i Graboid sono ciechi) e le sequenze dove, nel mostrare la loro presenza, vengono lasciati intravedere dei bozzi in movimento sotto lo strato sabbioso.
  Sulla realizzazione tecnica c'è ben poco da discutere, siamo su livelli davvero altissimi in fatto di resa su schermo, merito di un modo di fare cinema artigianale che, ancora adesso, è superiore a tante produzioni in CGI, e proprio per la sua fisicità molto più resistente alla prova del tempo. I movimenti delle creature sono realizzati ottimamente, con corpi massicci e, fuori dal suolo, vistosamente ingombranti, pesantezza bilanciata dalle loro lingue multiple, che invece guizzano e scattano in modo veloce e spietato.


  L’ambientazione desertica, vuota, priva di vita, costituisce il sostituto perfetto del mare, dove ovunque e in qualsiasi momento, sotto i tuoi piedi, può celarsi un feroce predatore pronto ad afferrarti e trascinarti giù con sé, e dove una roccia sperduta nel nulla può diventare un'ancora di salvezza alla pari di una barca in mare aperto. La città di Perfection strizza oltretutto l’occhio ai vecchi film western, con la sua struttura composta da due file di edifici affacciati sull'unica strada del paese.
  Tremors, con o senza film annessi a seguito, è ormai un piccolo cult che chiunque può apprezzare, grazie anche alla semplicità della sua formula, accessibile e godibile da tutti. Io, personalmente, l'ho inserito in quella lista di film da rivedere una volta l'anno, sempre con estremo piacere. Un film che non sfigurerebbe in una prima serata, senza quella cazzata del bollino rosso che, soprattutto in questo caso, è davvero ingiustificata.

Voto Film:

Trailer


TRIVIA
- Al film ha preso parte anche Reba McEntire, cantante country di un certo rilievo e che, proprio a cavallo fra gli anni 80 e i 90, era all'apice della sua carriera. Reba interpreta Heather Gummer, la tamarrissima compagna del già citato Burt, il cui ruolo sarà confinato esclusivamente in questo primo capitolo della saga.

- All'uscita in sala Tremors non ottenne molto successo, i guadagni al botteghino furono sufficienti a malapena a coprire i costi del film. Il suo attuale successo (sempre limitato nell'ambito dei B-movie) venne solo dopo, con una riscoperta tardiva della pellicola. La vendita solo delle VHS fatturò quasi il triplo del box office.

 Foto della realizzazione degli effetti speciali sul set

- Nella scena iniziale del film, Val si trova esattamente nello stesso punto in cui si ferma durante il climax finale del film, se si presta attenzione allo sfondo si può notare la roccia del setting degli ultimi minuti di pellicola.

- Una delle proposte in fase di bozzetti per quanto riguarda l'estetica dei Graboid (fortunatamente bocciata) prevedeva la presenza di una sorta di carapace esterno del mostro da cui, una volta uscito da terra, avrebbe rivelato un verme interno retrattile. Molti dei membri di produzione criticarono l'idea per via di una decisa somiglianza fallica con un determinato elemento anatomico prettamente maschile. Un cazzo insomma. Così il design venne scartato in favore di quello definitivo, con un grande verme dotato di vari piccoli vermi minori dentro la bocca. 

- La targa della macchina di Burt e Heather riporta la sigla UZI4U.

  Foto della realizzazione degli effetti speciali sul set

- In accordo con il materiale promozionale di Sci-Fi Channel, il nome officiale scientifico dei Graboid è "Caederus Mexicana".

- La città di Perfection fu costruita appositamente per il film in meno di due mesi.

- Il finale originale del film era molto differente da quello definitivo. Val ed Earl salgono sul loro furgoncino per Bixbi, ma quando cercano il loro accendino realizzano che è in mano a Rhonda, così fanno una manovra a U e tornano indietro. Questo finale è stato testato e non ha ricevuto molti consensi, si è quindi optato per una scena finale decisamente più commerciale.