Attenzione. Le recensioni dei film presenti sul blog possono contenere tracce di SPOILER e frutta a guscio, in caso di allergia astenersi dalla lettura.
Volendo gli articoli trattare l'argomento nel modo più esaustivo possibile è necessaria la presenza di elementi della trama, che in assenza renderebbero monca l'analisi del film. Di conseguenza non sarà inserito alcun avviso all'interno delle singole recensioni.

venerdì 5 febbraio 2016

L'assalto dei granchi giganti - Recensione


  Aka: Attack of the Crab Monsters
  Paese: Stati Uniti
  Anno: 1957
  Durata: 62 minuti
  Regia: Roger Corman
  Cast Principale: Richard Garland, Pamela Duncan, Russell Johnson, Leslie Bradley ....

  Il film inizia mostrandoci una carrellata d'illustrazioni pseudo-astratte su (e serve un generoso sforzo d'immaginazione per affermare ciò che sto per affermare) numerose creature marine. Al termine dei titoli di testa, veniamo deliziati da un passo della Genesi letto da voce imponente di cui, onestamente, non ho ancora capito l'economia all'interno della storia.
  Il film inizia e veniamo catapultati subito sulla spiaggia di una piccola isola dell'Oceano Pacifico, dove facciamo la conoscenza con 10 uomini che sbarcano a terra da una piccola imbarcazione (su cui al massimo potevano salire 6 o 7 persone). Cinque di loro sono scienziati (fra cui una donna), uno un tecnico, gli altri quattro sono marines. Gli scienziati sono qui in missione per cercare indizi sulla scomparsa di alcuni loro colleghi che stavano compiendo degli esperimenti riguardanti gli effetti delle radiazioni su piante e animali a seguito dei test nucleari noti come operazione Crossroads, condotti dagli Stati Uniti nell'Atollo di Bikini il primo Luglio 1946.
  Il precedente gruppo di ricercatori, guidati da un tal McLean, è scomparso dal giorno alla notte senza lasciare niente dietro di sé, neanche un cadavere o una traccia di resto organico. Nonostante la misteriosa sparizione su cui aleggia un forte alone di mistero, lo studio sui risultati dell'esposizione alle radiazione è troppo importante per essere abbandonato e i sei scienziati hanno il compito, oltre che di fare luce sulla sparizione, di riprendere in mano gli studi lasciati in sospeso e portarli a termine.
                   

  Subito ci viene fatto notare, dal rubicondo botanico del gruppo, come quest'isola appaia inospitale, quasi ostile a ogni forma di vita (dopo circa 1 minuto dall'inizio del film e 30 secondi dalla fine dello sbarco); dopodiché tenta di chiamare i loro compagni dispersi urlando ai loro spiriti... ok... ho delle pillole avanzate dal mio ultimo crollo psicotico. Basta un fischio.
  Facciamo la conoscenza con i nostri eroi: Dottor Karl Weigand (Leslie Bradley), fisico nucleare e capo della spedizione; Jules Deveroux (Mel Welles), il botanico del gruppo; Jim Carson (Richard H. Cutting), il geologo; i biologi Dale Drewer (Richard Garland), esperto di creature di terra, e Martha Hunter (Pamela Duncan), esperta in creature marine; e infine Hank Chapman (Russel Johnson), esperto radio e tecnico tuttofare. Non perderò tempo a elencare i nomi dei quattro marines, tenente compreso, siccome, fatto evidente per chiunque veda il film, sono solo delle tristi povere redshirt.
  Mentre i sei scienziati vengono invitati a raggiungere la casa sulla cima dietro le colline, il Tenente Quinlan (Ed Nelson) con i tre marines si occupa di terminare lo sbarco delle casse (da dove siano saltate fuori non è dato saperlo, visto che già con i soli membri della spedizione, la barca era affollata come una discoteca il sabato sera).
  Quinlan ordina ai suoi di scendere dalla barca, ma un'onda improvvisa fa cadere uno di loro fuoribordo a meno di 10 metri dalla riva, in quello che dovrebbe essere un metro e mezzo d'acqua ma che, nelle riprese sott'acqua, sembra mare aperto. Nonostante il marine potrebbe toccare terra allungando comodamente le gambe, sembra quasi affogare, e durante il tentativo di recupero da parte dei suoi compagni, qualcosa si avvicina a lui e lo afferra, cercando di trascinarlo a fondo (siete a dieci metri dalla riva cazzo! Quasi ci toccavo io a 12 anni!). Quando finalmente riescono a issarlo a bordo, scoprono con orrore che il loro compagno è stato decapitato di netto. E qui il tenente Quinlan fa una faccia magnifica, che potete ammirare nella foto sottostante. Credo volesse mostrare un espressione preoccupata, ma sembra invece pensare: "E mo chi lo pulisce tutto sto casino?"

 Io no di certo.

  Il Tenente raggiunge la capanna dove comunica agli scienziati dell'orribile morte del suo subordinato, avvertendo che dovrà tornare a terra per riportare il cadavere. Gli uomini si lasciano così andare al terzo commento, in soli 8 minuti, sul fatto che l'isola appaia come un luogo privo di vita, ad esclusione dei granchi sul bagnasciuga, casomai ci fosse sfuggito il commento le prime due volte.
  Tornando alla spiaggia, l'isola viene scossa da un forte terremoto. É quasi sublime vedere come il regista simuli delle scosse agitando la telecamera come stesse shakerando un cocktail, e ordinando agli attori di oscillare e aggrapparsi alla qualunque. Pochi mezzi, ma molta classe (e molta faccia di bronzo).
  I sei scienziati, insieme a due dei quattro marines rimasti (ambedue esperti in demolizioni), salgono sulla scogliera per salutare l'aereo in partenza, con a bordo il Tenente Quinlan e il corpo decapitato del marine. Pochi istanti dopo che l'idrovolante si alza in volo accade un evento terribile, una gigantesca esplosione lo fa inabissare.
  I nostri scienziati tornano alla capanna, e mentre Hank tenta di far funzionare la radio, gli altri leggono i diari di McLean. Una tempesta, come quella che ha colpito l'isola la notte della scomparsa della prima squadra, impedisce loro di ottenere un segnale radio decente.
  Le note dello scienziato parlano del ritrovamento di un pezzo di carne vermiforme lunga più di un metro e mezzo. Il tessuto vivente, sempre secondo le note, era impossibile da tagliare, il bisturi lo percorreva come fosse intangibile. Il diario si blocca a metà della frase successiva.
  Più tardi, quella stessa sera, Weigand, Carson e Drewer stanno discutendo su ciò che poteva aver trovato la precedente squadra di ricerca, e su cosa possa averli obbligati a interrompere le loro notazioni in modo così brusco. Mentre parlano, iniziano a sentire un forte ticchettio proveniente dall'esterno. Escono dalla capanna e trovano così un vecchio cavo tranciato che il vento fa sbattere penzoloni sul muro, ma quando rientrano il vento cala di colpo e, nonostante il cavo ricada inerme, il ticchettio continua.
 

  La mattina dopo i due biologi, la signorina Hunter, quota rosa obbligatoria in un film di genere (le quote nere non le avevano ancora inventate), e Drewer si dilettano in un'esplorazione sottomarina dei fondali con le bombole. Sulla strada del ritorno i due vengono chiamati a gran voce da Carson e Weigand, che gli urlano di risalire subito il sentiero. Sulla strada del ritorno scoprono, a pochi metri dalla strada per la capanna, una gigantesca fossa perfettamente verticale, che solo poche ore prima, quando i due erano scesi alla spiaggia, non c'era. Weigand vieta di approfondire l'esplorazione della fossa a Carson, a causa dell'alta instabilità dell'isola il rischio è troppo elevato. Ma Carson non è convinto che si sia trattato di un terremoto; attorno alla fossa ha rinvenuto alcuni pezzi di rocccia vetrificata, come se fossero stati sottoposti a un calore incredibile.

"Da qui si vede solo una piccola parte dell'isola, ma già si sente che è inospitale. Direi perfino ostile alla vita."

  Quella notte una voce da fuori sveglia Martha dal sonno. La donna riconosce in quella voce il Dr. McLean, il quale chiede ripetutamente aiuto e spinge Martha a uscire dalla capanna. Svegliare il resto della squadra sarebbe stato ciò che qualunque persona, purché a malapena normodotata, avrebbe fatto, ma lei no, è una donna in un Z Movie anni 50, quindi può anche essere una scienziata, ma le sue reazioni agli eventi saranno quelle di una storidta con evidenti difficoltà cognitive. Fuori dalla capanna incontra Jim Carson, anche lui ha sentito la voce di McLean e si è precipitato fuori (anche lui da solo) e i due tracciano l'origine della voce dal fondo della fossa apertasi quel giorno. Jim, nonostante le obiezioni di Martha, decide di dare un calcio nei testicoli alla prudenza e si cala lungo una corda dentro la fossa.
  Le scosse riprendono e Jim perde la presa sulla corda precipitando. Tutti gli altri scienziati compaiono pochi istanti dopo come per incanto, e, dal fondo della fossa, Jim grida di stare bene ma che la sua gamba si è rotta. Karl, grazie alle sue doti mediatiche che gli hanno permesso di leggere in anticipo la sceneggiatura, sostiene che, siccome la fossa si è aperta da sotto, deve necessariamente trovarsi in connessione con la serie di grotte che si snodano sotto l'isola.
  Decidono così di raggiungere la costa e tentare di soccorrere il loro collega passando da lì. Karl sembra sapere, o quantomeno sospettare, cosa sta accadendo sull'isola eppure, per nessuna ragione plausibile a parte il goffo tentativo di creare suspense, scansa con ben poca grazia le domande dirette dei suoi colleghi.
 

  É proprio durante l'esplorazione della grotta che i protagonisti scoprono l'orrenda et grottesca verità: l'isola è infestata da mostruosi granchi giganti (ove "infestata", va letto come "due"). Sono loro i responsabili della scomparsa dei precedenti membri della spedizione, della morte del marine sul bagnasciuga, e di tutte le cose orribili che stanno avvenendo sull'isola, compresa la scarsa recitazione degli attori. Granchi bastardi!
  Sono gli stessi granchi, come non bastasse, a provocare le numerose scosse telluriche sull'isola. Dato che la loro velocità è assai ridotta ed emettono di continuo un forte "ticchettio" antisgamo di sottofondo, che avverte della loro presenza anche su media distanza, distruggendo pezzo per pezzo l'intera isola tentano di mettere gli uomini con le spalle al muro.
  Riusciranno i sopravvissuti a restare in vita, fermare i granchi prima che questi possano riprodursi e invadere gli oceani di tutto il mondo spodestando la razza umana, e magari imparare a recitare?


  Chi di voi non conosce Roger Corman? Chi non ha alzato la mano può accomodarsi in fondo al paragrafo. Alle brutte persone rimaste posso regalare un po' di cultura, ma non cancellare la vostra vergogna, mi dispiace. Roger Corman dopo aver studiato come ingegnere decide di entrare, ancora molto giovane, nel mondo del cinema. Dal 1953, dove ha esordito come produttore, ha prodotto o girato più di trecentocinquanta pellicole, quasi una trentina ancora prima del 1960. Quasi tutte le sue pellicole, specialmente nei primi tempi, erano girate con budget ridotti o tempi ancora più risicati (alcuni dei suoi film sono stati scritti, girati e montanti in meno di una settimana). 
  Dal 53 in poi Corman si è riciclato come produttore, sceneggiatore, regista, attore e anche distributore. Ormai considerato un uomo-cult cinematograficamente parlando, ha contribuito, con i suoi film a basso budget, all'esordio di grandissimi nomi del cinema fra cui Jack Nicholson, Francis Coppola, Peter Fonda, Martin Scorsese e altri ancora. Un uomo che, pur lavorando a livello molto più basso del cinema maggiormente conosciuto, ha dato e creato molto.
  Iniziamo a parlare del film partendo dall'inizio. Dalla sceneggiatura. Charles B. Griffith, sceneggiatore della pellicola, descriverà in seguito il processo della scrittura: "Roger venne da me e mi disse: 'Voglio fare un film intitolato l'Attacco dei granchi giganti' e ho chiesto, 'Ci devono essere radiazioni atomiche?' ha risposto 'Si!' dicendo che doveva trattarsi di un esperimento 'Voglio suspense o azione in ogni scena. Nessun tipo di scena senza suspence o azione.' 'Il suo trucco fu dire che era un esperimento, anche se non lo era. Non voleva perdere tempo tagliando fuori altre scene, cosa che avrebbe fatto'.
 

  La verità è che Griffith riuscì incredibilmente bene nel suo compito. Nonostante il film appaia oggi pesantemente datato, per la durata di un'ora riesce a tenere fuori dall'inquadratura qualsiasi elemento non essenziale. Attack of the Crab Monsters soffre di molti difetti, non tutti attribuibili all'epoca della realizzazione: la recitazione degli attori soffre di una comicità involontaria che rende difficile immedesimarsi nella vicenda, la storia dell'origine del mostro è piuttosto confusionaria e la creatura stessa, un pupazzone costruito in fretta e furia, è invecchiato bene quanto una confezione del latte lasciata dietro il termosifone. Pur considerando tutti questi difetti, il film risulta incredibilmente divertente, forse anche in virtù della ristrettezza di punti morti già citata.
Chi non mastica abitualmente vecchi film in bianco e nero, con mostri anni 50, conditi da trame sempliciotte quando non assurde, forse farebbe meglio a non avvicinarsi a questa pellicola neppure con un bastone da selfie, e si perderebbe un prodotto che, nella sua artigianalità, ci mostra un'onestà oggi quasi imbarazzante.
I personaggi sono davvero molto banali, poco più di bambole per tirare avanti la storia. Non c'è niente di male perché l'intento era questo, ma siccome non me ne frega un cazzo di approfondire la loro conoscenza, parliamo direttamente del mostro.


  I granchi del film non sono semplici crostacei. Iniziamo col dire che queste creature sono frutto di una modificazione genetica ben più incisiva del semplice gigantismo, che, scopriremo presto, è solo la punta dell'iceberg. Ricordate che gli scienziati sull'isola, a un certo punto, iniziano a sentire delle voci dei loro colleghi scomparsi? No? Fa niente. Queste voci provenivano proprio da granchi. Le due creature, mutate a livello molecolare, sono ora in grado assorbendo le loro vittime di acquisirne i ricordi e la "voce". Le radiazioni hanno inoltre mutato la loro composizione fisica. Per dirla senza paroloni gli atomi del loro corpo sono talmente decoesi che qualsiasi attacco fisico passa loro attraverso come un coltello in uno yogurt. Ciò che li tiene uniti è solo una forte carica elettrica che distrugge qualsiasi essere vivente con cui entrano in contatto. La loro nuova natura gli consente poi, pur non avendo una bocca umana, di usare gli oggetti metallici come trasmittenti per i loro messaggi emessi sotto forma di onde radio. La loro nuova natura elettromagnetica gli consente, giusto perché non avevano abbastanza capacità, di emettere massicce scariche di calore che usano per causare i terremoti e distruggere il terreno. 
  È... magnifico. Siamo davanti a roba talmente allucinata, che per me Griffith doveva diventare sceneggiatore capo di Doctor Who. A titolo onorario proprio.
  L'unica pecca, forse, viene dal fatto che alla creatura sono stati creati degli occhi umanoidi invece dei classici occhi da granchio, forse con l'intento di renderli ancora più stranianti o di far comprendere come la loro natura sia diventata più vicina a quella umana rispetto a quella animale. L'idea di fondo c'è, ma risulta, a mio parere, poco convincente.
  I pupazzoni furono realizzati, com'è ovvio, in fretta e furia da Ed Nelson e Beach Dickerson, e com'è il risultato finale di questo sopraffino lavoro di artigianato? Una porcata. Ma una porcata magnifica. I pupazzi sono... non posso essere cattivissimo; nonostante le limitatezze tecniche e i tempi stretti, il modello, imbottito di cartapesta e polistirolo, preso come tale non è brutto. È inquietante. All'epoca pare che i granchioni avessero addirittura spaventato il pubblico (penso fosse ancora lo stesso pubblico che è fuggito terrorizzato alla vista del treno che gli veniva addosso), un pubblico senz'altro meno avezzo agli effetti speciali di oggi, ma nonostante questo si deve riconoscere una certa cura nella realizzazione base.


  Il problema sorge quando poi 'sto cazzo di pupazzone devi farlo muovere. In alcune scene si notano addirittura le ruote o i piedi degli stuntman che sbucano da sotto la creatura. Davvero non si poteva evitare? Nessuno sapeva come cavolo funzionasse davvero quel pupazzone, nemmeno gli stessi autori, che per agitare le chele del granchio usavano delle corde di pianoforte.
  Così come il pupazzo, anche il cast era ridotto al risparmio, e ogni uomo della troupe doveva impersonare almeno un paio di ruoli: Griffith, oltre che sceneggiatore era anche interprete di uno dei marine, e aiuto regia per le riprese subacquee; Ed Nelson e Beach Dickeson oltre a muovere il pupazzo interpretarono il tenente Quinlan e un altro ancora dei marine dai nomi inutili.
  Dove il film davvero non riesce a fare centro è nella creazione di un elemento di mistero. Per oltre metà della pellicola c'è il tentativo disparato di mantenere il più assoluto riserbo su ciò che gli scienziati si trovano ad affrontare sull'isola, non mostrando quasi nulla per un periodo di tempo davvero luuuunghissimo. Ma porca puttana! Il film si intitola Attack of the Crab Monsters! Le persone sanno cosa stanno andando a vedere appena scelto il film. Non c'è alcuna vera rivelazione dietro la natura dei mostri, e se non puoi creare suspense su ciò che la creatura è, devi creare suspense su come la creatura è. La scelta migliore sarebbe stata mostrare piccole parti della creatura, qualcosa di più di un occhio o la punta di una chela, e magari più di due sole volte in tutta la prima metà, così che l'apparizione dei due mostri fosse investita da un maggior senso di attesa.
 

  Realizzato quindi con un budget di appena 70.000 dollari (noccioline insomma), il film incassò inaspettatamente più di un milione.
  Attack of the Crab Monsters è un classico Corman; fantascienza, eroismi, artigianalità, orrore, situazioni ricche di azione e senza pause, e tutto ci ricorda come non è affatto necessario avere grandi budget (o medi budget, o volendo pure budget appena appena mediocri), né di avere messaggi di fondo o stimolazioni intellettuali, a volte serve solo farsi una sonora risata.
  Un film da domenica pomeriggio, di quelli che le reti televisive di una volta mandavano quando non sapevano proprio come riempire lo spazio fra il telegiornale dell'ora di pranzo e il preserale. A chi non disturbano i difetti già citati o il bianco e nero (indigesto a molti) potrebbe concedere un'ora della sua vita a questo film e riscoprire una pellicola tanto bizzarra quanto particolare.

Voto Film:

Voto Trash:

Trailer

TRIVIA
- La Allied Artists Pictures distribuì il film in double feature con Not of This Earth (Il vampiro del pianeta rosso, 1957) in molti drive-in .
- La Allied Artist creò una nuova versione del film per le emittenti televisive statunitensi, in cui fu introdotta una clip che mostrava i devastanti effetti di un maremoto scaturito da un test nucleare nell'area del Pacifico e i crediti finali (assenti nella versione di 62 minuti), portando a circa 68 minuti la durata complessiva della pellicola. - Il film non è mai arrivato in Italia, ma se si cercano informazioni in rete questo viene citato, con un tacito assenso generale, col titolo L'assalto dei granchi giganti. Forse a suggerire l'idea per una futura, improbabile, edizione nostrana.
- Il film è stato girato nel Bronson Canyon, vicino Los Angeles, nei pressi di una spiaggia di Malibù, e al Griffith Park sempre a Los Angeles, e al Marineland del Pacifico, parco acquatico in California (per le scene sott'acqua).


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